Realizzato con azioni di prevenzione di contrasto a bullismo e cyberbullismo IN UN PERCORSO DI CITTADINANZA ATTIVA
Alla fine di un percorso di prevenzione per contrastare bullismo e cyberbullismo si è riprodotto un murale alla cui realizzazione hanno partecipato alunni del liceo e detenuti della Casa di Reclusione di Augusta
Due alunne della 3a classe linguistico hanno voluto rappresentare il disagio e la solitudine che si possono provare se si è oggetto di atti di bullismo, la loro coreografia si sviluppata nel cortile deserto della scuola per evidenziare la solitudine che circonda chi è vittima i loro abiti neri evidenziavano lo stato emotivo di chi subisce ma in fondo anche di commette un’ingiustizia. La base musicale scelta, SCARS TO YOUR BEATIFUL di Alessia Cara ha rappresentato puntualmente i loro sentimenti.
Sono state individuate delle frasi di autori antichi che condannano il ricorso alla violenza e indicano la strada per il contrasto e il riscatto. La soluzione è affidata all’amicizia, ai giovani che dovrebbero imparare dal passato per migliorare il presente e costruire il futuro.
Il video è stato realizzato da un giovane cineasta Luigi Pitari della 1a classe scientifico
La poesia è sintesi, a volte sublime. Come tale è una forma d’arte complessa che fa uso di costrutti narrativi sofisticati.
Nella Scuola Primaria italiana viene trattata, eccome, e produce ottimi risultati per forma e contenuto.
IL BULLO NELLA RETE
Il cyberbullo è il bullo tecnologico che bullizza e poi pubblica in rete, che ha bisogno di pubblico, che ha sete di applausi e di consensi, perché è logico
che in un mondo che condivide tutto, che tutto va sui social e ognuno twitta, non pubblicare in rete è una sconfitta, soprattutto non pubblicare il brutto.
C’è per esempio un bullo in classe mia che è sempre con noi due che se la prende non ha uno smartphone e non ci riprende ne faremmo sennò una malattia.
Se fosse solamente un po’ più adulto, ma beninteso solo per età, e non per cattiveria e crudeltà, farebbe ancor più male ogni suo insulto.
Ma io penso che il bullo è un poveretto che è pieno di problemi, un insicuro: fa l’aggressivo, fa il forte, fa il duro… Guarirebbe se avesse dell’affetto?
Siamo abituati ad associare il concetto di astinenza ai tradizionali abusi di alcol, droghe, gioco d’azzardo, ma non abbiamo ancora esplorato a sufficienza la dipendenza tecnologica, oggi non più solo metafora della nostra modernità, ma concreto rischio patologico.
La diffamazione è un reato. Così come lo sono la violenza, atti persecutori, istigazione al suicidio, la minaccia.
Non permettere che accada. Non accettarlo.
Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo deve essere affrontato in modo trasversale: punire i colpevoli non serve a proteggere le vittime.
Focalizzarsi invece su come nasce la figura del “bullo” e perché agisce, può trasformarsi in un atto di concreta prevenzione.
Questo sito utilizza cookies anche di terze parti per offrirti un servizio migliore. Proseguendo nella navigazione acconsenti all'uso dei cookies.
Per maggiori informazioni leggi la nostra Cookie PolicyCONTINUA