SOLO UN PO’ – Mariateresa, 13 anni, Brindisi

da | Lug 20, 2019 | Testi finalisti 2019

Una storia di invidia, da un lato, e di superficialità, dall’altro.
Il potere delle nuove tecnologie permette a chiunque di screditare l’altro, spesso vittima inconsapevole.

 

SOLO UN PO’

A Monza, città d’arte, viveva un ragazzo amante della musica e della natura. Si chiamava Filippo, aveva 23 anni ed era il monzese più ingenuo e puro che ci fosse. Nella città era conosciuto come il credulone ma nessuno gli dava troppo peso, per quanto fosse buono era impossibile andargli contro.

Filippo aveva solo due amici, i suoi punti di riferimento, Lorenzo e Alessandro. Anche loro erano due artisti emergenti ma lui li superava di gran lunga. Questa cosa non era mai andata a genio ai due ma Filippo, dolce com’era, non poteva nemmeno pensare che i suoi amici tramassero qualcosa contro di lui.

Lorenzo era il più grande, un 25enne pieno di sé che cercava di oscurare chi lo metteva nell’ombra e Alessandro l’aveva capito bene, infatti nonostante fosse più piccolo di Filippo era molto astuto e sveglio.

Se avessero chiesto a Filippo chi fossero le persone a cui teneva di più avrebbe risposto con i loro nomi e subito dopo con quello della sua amata Rebecca. Lei era bella, dolce, simpatica e Filippo proprio non riusciva a farne a meno. Questo era un altro motivo per cui Lorenzo non riusciva più a sopportare la presenza di Filippo, era migliore di lui in tutto allora decise di sabotare la sua relazione con Rebecca e la sua carriera, solo un po’.

-Ale, vieni qui! – ordinò scocciato

-Che succede?

-Io … io lo odio quel nano.

-Cosa? Ma di chi stai parlando – chiese Alessandro divertito dall’ultima uscita dell’amico.

-FILIPPO! – sbottò

-Ma non vedi quanto se la tira quando esce con Rebecca? E poi nemmeno se la merita una così-

-Filippo se la tira? Ma è il ragazzo più genuino che conosca!-

-Beh non lo conosci allora. Si sente migliore di noi, non vedi come ci guarda quando raggiunge altri traguardi troppo alti per noi?-

Alessandro rimase zitto, non aveva mai visto Lorenzo così arrabbiato senza un apparente motivo e pensò di lasciarlo perdere, forse scherzava o aveva litigato con Filippo e lo stava attaccando.

Passarono diversi minuti e tra i due c’era un’aria molto tesa, il silenzio poi venne rotto da uno rumore continuo e subito dopo una segreteria telefonica, quella di Filippo.

-Adesso nemmeno risponde? Sono stufo – disse Lorenzo più a se stesso che ad Alessandro.

-Lori… Dove vai? –

-Da Filippo-

Lorenzo prese la macchina e partì verso la casa di Filippo.

Una volta arrivato, si rese conto che anche quella era migliore della sua catapecchia che aveva affittato con Alessandro.

Non c’era mai stato prima, tant’era il disprezzo che da un anno a questa parte provava verso l’amico.

In realtà un tempo Filippo per lui era tutto, erano cresciuti insieme, avevano le stesse passioni; diventati grandi decisero di lavorare insieme ma l’amico era sempre un gradino più in alto e lui non ne poteva davvero più.

Essendo il maggiore, Lorenzo era sempre stato un riferimento per Filippo, qualcuno da ammirare, da cui trarre ispirazione. Il minore senza dubbio fece proprio questo, prendere spunto dalla vita di Lorenzo, modificarla un po’ e ottenerne una perfetta con il suo amico a fianco, sempre e comunque.

-Loriii!- esclamò entusiasta Filippo

-C…ciao- disse freddo sperando che l’altro si scostasse al più presto.

-Sai Filippo, pensavo … ci conosciamo da una vita, non dobbiamo nasconderci nulla, giusto?!-

-Giusto…- rispose lui perplesso.

-Beh, allora perché non ci scambiamo gli account sui social network? Tu mi dai la password di ogni social che hai e io farò lo stesso-

-Mmmh okay ma perché? –

– Per stringere il nostro legame, ovvio –

L’espressione di Lorenzo in quel momento era a dir poco falsa, meschina ma che ne poteva sapere Filippo. Per lui ogni cosa che faceva l’altro era oro colato!

La sera, Lorenzo tornò a casa, vide Alessandro steso sul divano e approfittò della sua distrazione per sgattaiolare in stanza senza destare alcun sospetto.

Una volta seduto sul letto, con il suo computer sulle gambe iniziò a mettere in pratica il suo piano. In passato aveva partecipato a qualche corso di videomaker e aveva anche imparato a usare Photoshop; non lo aveva mai usato per se stesso perché si riteneva bellissimo già così ma ora era arrivato il momento di sfruttare la sua abilità per mettere in ridicolo Filippo.

Si armò di Photoshop gratuito, di tanto rancore e della sua innata bravura nel ridicolizzare la gente.

Cercò su internet una foto di due ragazzi che si baciavano, prese una foto di Filippo di profilo e –Boom! Ora tutti penseranno che tu sia gay e la tua carriera sarà rovinata – disse davanti al computer con un sorriso beffardo.

-Ma con chi parli?

-Con nessuno! Esci subito da camera mia – fece spaventato e sperando che Alessandro non rovinasse tutto.

-Dai che stavi facendo, fammi vedere –

Alla fine Lorenzo cedette e raccontò tutto ad Alessandro che inizialmente era contrario al ridicolizzare e far soffrire un bravissimo ragazzo senza colpe ma poi l’altro gli ricordò di tutte le volte in cui Filippo lo aveva messo da parte preferendolo a lui.

-Okay, facciamolo ma facciamolo bene. Dammi il computer –

Lorenzo osservò Alessandro scrivere per vari minuti e poi sbottò: – Si può sapere cosa scrivi? –

-Guarda! – esclamò lui soddisfatto.

Era un poema lunghissimo dove il presunto Filippo annunciava di essere gay, di aver mentito a tutti, di odiare Rebecca, enfatizzando la questione con parole poco cortesi nei confronti della ragazza e di tutti quelli che avevano creduto a quella ‘‘stupida messa in scena’’.

Avevano subito pubblicato il post, sicuri che Filippo a quell’ora della notte stesse dormendo ma che ci fosse qualche fan sveglia pronta a diffondere la notizia. La sua vita era così prevedibile… proprio per questo Lorenzo, dieci minuti prima che la sveglia del suo amico suonasse, eliminò il post.

Nemmeno a dirlo, lesse sul suo cellulare il buongiorno di Filippo e rise di gusto. Era certo che non si sarebbe mai accorto di nulla, infondo non capiva mai quando qualcuno lo insultava o parlava male di lui, non ci dava nemmeno importanza.

-Ale! Vieni! –

-Guarda qua! Tutti sono felici che abbia detto di essere gay! Ma che c’è di bello?! Fa solo schifo.

-Nessuno si è lamentato degli insulti? –

-Non li hanno nemmeno visti! –

-Siamo nel XXI secolo, ormai l’amore è universale, non c’è razza, religione, sesso o età che tenga.

-Ma zitto tu! Cosa ne capisci – sbuffò Lorenzo, evidentemente infastidito.

Mentre in una casa c’erano Lorenzo e Alessandro che litigavano, nell’altra Filippo si cambiava contento, senza riuscire a smettere di pensare a Rebecca e a quanto le mancasse nonostante fosse appena uscita.

Decise di sedersi alla sua scrivania, prendere il suo quadernetto e la sua penna e scrivere, scrivere, scrivere.

Scrisse di quanto la amava, lei, la ragazza che non l’avrebbe mai tradito, così come i suoi amici, così fedeli.

E mentre Filippo metteva il cuore in una pagina di diario, Lorenzo si ingegnava per oscurare la sua figura.

Creò degli account Instagram e Twitter falsi, dove postò foto imbarazzanti dell’amico e notizie false, come il fatto che fosse razzista e perfino omofobo. Era palese che queste accuse fossero infondate, perché il presunto Filippo aveva affermato di essere gay meno di un giorno prima, ma Lorenzo sperava che qualcuno ci avrebbe creduto.

-Ancora Lori? –

-Lasciami continuare…solo un po’.

-Si ma… non esagerare, in fondo stiamo parlando sempre di Filippo, il tuo Filippo –

A quelle parole Lorenzo sentì qualcosa rompersi, si faceva schifo, come poteva andare contro al suo migliore amico, il suo Filippo?

Stava per cancellare tutte le accuse quando una notifica dell’ennesimo traguardo dell’altro lo spinse ad aumentare le critiche e le foto imbarazzanti.

Un po’ gli dispiaceva perché forse il suo Filippo, il suo compagno di una vita non meritava questo trattamento ma lo stava oscurando solo un po’, nulla di grave in fondo, giusto?

Passarono i mesi e Filippo vedeva i suoi followers calare a picco, non riceveva più quei complimenti che lo facevano sentire speciale ma al contrario leggeva sempre più frequentemente minacce di morte nei suoi confronti, offese e insulti, ma che aveva fatto di male?

Inoltre, aveva notato che Lorenzo e Alessandro non lo degnavano di uno sguardo, troppo impegnati nelle loro carriere che a quanto pare andavano a gonfie vele.

Nemmeno in paese c’erano più quelle dolci vecchiette che lo lodavano per quanto fosse dolce e puro.

C’era solo quel panettiere che faceva finta di non vederlo ogni volta che passava di lì, oppure se ne usciva con frasi del tipo ‘‘Ciao omofobo’’, ‘‘Ei continui a parlarmi nonostante io non sia italiano? Wow che coraggio!’’

Forse stava passando un brutto periodo, pensava Filippo, un po’ offeso dal tono che ultimamente quell’uomo usava con lui.

Un giorno infastidito chiamò Lorenzo e gli raccontò quello che stava succedendo, gli disse che la sua vita stava cambiando di male in peggio e non voleva più continuare così.

Quello lo persuase a darci peso ma si affrettò a chiudere il discorso con una scusa. Poi terminata la chiamata rise, rise forte perché non solo era riuscito nel suo intento ma ora poteva anche manipolare l’amico a suo piacimento, sfruttandolo.

Decise di chiamare Alessandro per raccontargli tutto.

-Sai cosa penso? – disse quello dall’altra parte del telefono.

– … – Lorenzo aspettò in silenzio che Alessandro riprendesse la parola.

– Forse dovremmo dirgli che è stata Rebecca a fare tutto, così non sospetterà di noi –

– Ma è ovvio che non sospetta nulla –

– Non volevi stare con Rebecca? È una buona occasione per avvicinarla –

A quelle parole Lorenzo scattò in piedi ed inziò a pensare un mucchio di scuse plausibili per incolpare la ragazza e successivamente fantasticò su come l’avrebbe consolata e rubata all’amico.
Era tutto perfetto per il 25enne, d’altra parte Filippo non se la cavava bene, aveva solo Rebecca al suo fianco.

D’un tratto il malcapitato ricevette una chiamata, era Lorenzo.

-Io e Alessandro dobbiamo parlarti, vieni a casa nostra, non ci deve essere Rebecca –

Lorenzo era estremamente serio e Filippo iniziava a preoccuparsi. Aveva fatto qualcosa di male? La sua ragazza l’aveva tradito?

Si affrettò ad uscire e tutto preoccupato raggiunse la casa degli amici.

Vide Lorenzo e Alessandro seduti su un divano cigolante e si mise accanto a loro senza nemmeno salutare.

-Che succede?

-Ciao eh – disse Lorenzo ironico e stizzito.

-Ciao. Ora mi dite che succede?

-Beh la tua carriera non sta andando molto bene negli ultimi tempi giusto? – sorrise il maggiore.

-Giusto – Filippo alzò gli occhi al cielo.

-È stata Rebecca è tutta colpa sua! – esclamò di colpo Alessandro

-Cosa?

-Hai capito bene. La tua amata ti ha voltato le spalle. Ha iniziato a diffondere informazioni false su di te, foto imbarazzanti, a dire che la maltrattavi e così via.

-È impossibile, lei non è quel genere di persona – gridò Filippo in lacrime, proprio non ci poteva credere che lei avesse fatto una cosa del genere.

Tornò a casa correndo, non era abbastanza stabile per guidare la sua macchina.

– Sei un mostro – gridò.

Aveva gli occhi rossissimi e gonfi per le troppe lacrime. Rebecca capì che qualcosa non andava, ormai da troppe settimane non era lo stesso, era un po’ giù mentre i suoi amici se la spassavano incuranti.

-Ma … che succede? Cosa ho fatto?

– Mi hai rovinato la vita! – ormai non riusciva più a trattenere le lacrime. La ragazza che lo aveva accompagnato nel suo percorso, quella con cui condivideva tutto, persino quella piccola casa che si era guadagnato sudando. Lei, la protagonista delle sue poesie che gli calpestava le ali.

Preso dalla rabbia e dalla tristezza Filippo le diede uno schiaffo, poi due. Si fermò a guardarla e in quell’istante Alessandro e Lorenzo, prevedendo le sue mosse, entrarono in casa

– Calmo, calmo – ridevano.

Rebecca aveva capito tutto vedendoli ridere di gusto davanti ad una scena del genere. C’era d’aspettarselo, il suo non era proprio il ragazzo più sveglio e scaltro della città ma nessuno gli aveva mai fatto così male, mandando a rotoli la sua carriera e rovinando il rapporto con quella che un giorno sarebbe potuta essere sua moglie.

Vedendo Filippo molto irritato, cercarono di spiegargli che Rebecca non aveva alcuna colpa, che era uno scherzo e non si sapeva chi avesse rovinato la sua carriera. Il ragazzo credette ai suoi amici, come sempre, ma decise di cacciare Rebecca che, sebbene poverina non avesse alcuna colpa, incassò il colpo, decise di reagire con superiorità e se ne andò.

Passavano i mesi e Filippo se ne stava sul divano, a piangere perché aveva perso Rebecca, la sua carriera e i suoi amici che gli si erano allontanati dopo che aveva cercato di incolpare anche loro.

Pensò di essere stato davvero stupido, come poteva accanirsi contro i suoi compagni? Era ovvio che loro non avessero colpe e che la causa dei suoi mali fosse lui, che non era riuscito a gestire la situazione.

Intanto i sensi di colpa cominciarono ad assalire Lorenzo e Alessandro.

-Lori- lo chiamò triste l’altro.

-Eh –

-Dici che gli abbiamo rovinato la vita? –

-Ma no, l’abbiamo oscurato dal mondo dello spettacolo … solo un po’.

Solo un po'